Stemma Berzo Demo Berzo Demo
BERZESI (Gòs - Bersi - Bersàgoi): :
1.720 (anno 2012)
SUP. COM. Kmq : 16 H.m.: 790 s.l.m. Prefisso Tel.: 0364
Da BRESCIA e BERGAMO
Km.
88,4
Da MILANO
km.
139
FRAZIONI
CAP. : 25040


Le Immagini del Paese
Berzo visto dalla proviciale per Cevo
Panorama di Berzo e di Demo (58 K)
Panorama di Berzo
Panorama di Demo
IL NOME:
Berzo (Bérsh) - Bercio (sec. XIII) - Berzio (1421): il nome Berzo deriverebbe da "bersa", sinonimo con cui si identificava quella grande siepe, talvolta di rovi o arbusti con cui si cingevano zone (anche vaste) o parchi in cui si svolgevano battute di caccia (erano dei grandi "roccoli" posti di solito in posizioni elevate in cui si praticava l'uccellagione con reti o vischio). Altri studiosi di toponomastica fanno invece riferimento al nome "Berzesto" (dialetto Bàrshést) che in Valle Camonica si accomuna spesso (molte località hanno questo nome) per l'etimologia con il nome "Berso". Non è da escludere pure che Berzo derivi da "berza" che in dialetto locale significa "fame". Ancora si può fare riferimento ad una voce pre-romana: "bersium" che indicava sempre una siepe o recinto ma per richiudere gli animali domestici (di solito ovini e bovini). In correlazione a ciò non è da escludere pure che Berzo possa derivare da "bàr-bèr" che indicava, nell'antico idioma iberico il montone o più in generale l'ovile o le pecore (da sottolineare che in alcuni paesi della Valle Camonica, forse riferendosi a questo antico sostantivo, i pastori sono detti, in dialetti locali, i " berzamini o bergamini"). Vista poi la collocazione dell'antico nucleo abitato non è da escludere pure che Berzo derivi da alcune voci liguri come "bars" o "bers" che significano altura o luogo elevato.
Demo (Démo) è probabile derivi dalla parola "ad" aggiunto al nome personale "Emo" (da Nicodemo). Alcuni studiosi di toponomastica pensano che il nome "demo" possa discendere dal vocabolo trentino "dema"(via, carrozzabile, sentiero) e dunque Demo uguale a "strada" (questo è anche suffragato dal fatto che l'antico nucleo abitato di Demo era a cavallo della principale strada della Valle Camonica: l'antica via romana Valeriana che saliva prima da Grevo a Berzo per passare da Demo e proseguiva poi per l'alta Valle verso Garda (di Malonno) e Sonico.


LA STORIA :
    Sono piuttosto scarse le notizie che si hanno su questo comune ma il primo insediamento conosciuto in zona è di epoca romana poiché da Berzo saliva la via Valeriana che passando per Demo proseguiva poi per l'alta Valle Camonica. Forse in zona, a presidio della strozzatura che la Valle compie in quel luogo, furono costruiti degli insediamenti militari per il controllo di questa importante (e unica) via d'accesso da e per l'alta Valle.
    Non è dunque da escludere che, dove è posizionato l'attuale centro abitato, i romani avessero installato una stazione di posta o di cambio cavalli intorno a cui poi sarebbero sorte, come per molti altri paesi, delle abitazioni civili e delle cascine. Notizie più certe si hanno in epoca medioevale e cristiana, infatti è documentato che la piccola e antica pieve locale dipendeva da quella più vasta e antichissima di Cemmo.
    Da questa si staccò, già nel 1300, la chiesa di San Eusebio a Berzo. Questo edificio fu anche parrocchiale e se ne hanno tracce all'inizio del XIV secolo. Da alcuni documenti datati 1299 risulta che nella zona, come in altre parti della Valle Camonica, aveva vaste proprietà il vescovo di Brescia, che riscuoteva le sue decime e imposte tramite suoi delegati curiali. Il comune seguì le vicende storiche della media Valle Camonica e dei vicini e confinanti comuni di Cedegolo a sud e Malonno a nord: numerosi e molte volte cruenti furono i passaggi da una dominazione all'altra: dai ghibellini bresciani nel 1300, ai Visconti di Milano all'inizio del 1400, alla Serenissima Repubblica Veneta (per un lungo e abbastanza tranquillo periodo) dal 1426 al 1797, all'Impero Austriaco fino al 1859 e al Regno d'Italia.
    Come in tutti i paesi della Valle Camonica, anche da Berzo Demo furono in molti ad emigrare in cerca di lavoro e di una vita meno stentata: le punte massime di questo fenomeno furono negli anni 1904/1905 quando ben 174 Berzesi, su una popolazione di 1135, emigrarono, spesso all'estero, mentre ancora negli anni dal 1946 al 1960 furono 327 su 1858 residenti a lasciare il proprio paese.
    Dal 1927, durante il periodo fascista, Berzo Demo fu amministrativamente aggregato al comune di Cedegolo. Riprese la sua autonomia nel 1948.


DA VISITARE:
La Parrocchiale di Berzo è dedicata a Sant'Eusebio. Come già scritto nel paragrafo della Storia del comune, questa chiesa si staccò dalla Pieve di Cemmo nel 1300. Nel 1600 fu ristrutturata e nel 1700 fu ampliata. Sul portale, di caratteristica pietra di Sarnico, è visibile la data del 1691. All'interno del tempio è presente l'opera forse più importante di Pietro Ramus e dei suoi allievi, tra i quali l'ottimo pittore Giovan Battista Zotti: è l'ancona dell'altare maggiore con sopra una "Madonna col Bambino". Sono anche visibili due piccoli portali in legno attribuiti alla scuola dei Fantoni.
La Parrocchiale di Demo è dedicata a San Lorenzo è fu costruita nel 1757 con un'unica grande navata. All'interno alcuni dipinti del 1600 e del secolo successivo tra i quali merita citazione particolare il "Martirio di San Lorenzo". E' in questa chiesa che ogni cinque anni, la prima domenica di settembre, si celebrano i riti per la "Madonna Granda", una festa religiosa molto sentita in paese e che attira molti turisti e fedeli. Nella casa parrocchiale c'è una tela di scuola veneta del 1500, raffigurante un' "Ultima cena".
I Resti di una torre Medievale sono localizzati nell'abitato di Demo, accanto alla chiesa di Sant'Agostino. Pur non avendo notizie certe si attribuisce l'antica podestà di questa torre alla famiglia Federici.
La caratteristica della Chiesetta di San Zenone a Demo è il bel campanile a forma triangolare visibile anche dalla provinciale che sale a Cevo e in Val Saviore. Eretto nel 1500 fa da cornice interessante ad una piccola chiesa.
La Parrocchiale di MonteMonte fu edificata nel 1600 seguendo la moda barocca che in quel secolo era predominante anche negli edifici religiosi. E' dedicata all'Annunciazione e spicca il suo portale in pietra di Sarnico. All'interno, alcuni affreschi e delle statue in legno. La pala dell'altare maggiore raffigurante l'"Annunciazione" è racchiusa in una soasa ed è databile nel 1600. Sempre dello stesso secolo sono visibili alcuni dipinti di vari autori minori o di pittori anonimi.

LOCALITA’ COMUNALI: (Molte delle località di seguito riportate forse non sono più presenti nella memoria delle nuove generazioni o nelle carte, o nei contratti notarili o nei testi contemporanei. Alcune risalgono, nella loro identificazione, a molti secoli addietro, altre hanno mantenuto intatto la loro localizzazione e il loro nome passando di proprietà in proprietà, altre ancora, anche ai nostri giorni, sono presenti in carte catastali, in contratti di compra vendita o semplicemente nella parlata di tutti i giorni).
Ambriga (Ambriga) : a nord di Berzo Demo, fin dalla fine del'700 era segnata su alcune mappe catastali, una "Cadìna Ambrìga" (Cascina l'Ambriga), posta accanto ad una ripida pendenza, questo farebbe pensare che l'etimologia del nome possa derivare dal suffisso "briga" che a sua volta era derivato dalla parola celtica "Bbrk" o "brigànt" (sporgente, svettante, sovrastante).
Andavaio (Anduàia) a m.1.510, si trovano delle antiche malghe identificate con questo nome. Sono poste a nord-est di Berzo Demo e collocate sotto il monte Pian della Regina.
Carnacul, Carneccolo (Carnòcol) a m.1.090 è riportata su alcune antiche mappe una "Malga Carnòcol" a nord di Berzo Demo sul lato sinistro della valle.
Castello (Castèl) : a m.430 si trova un sito denominato "Castèl" alla sinistra di Demo poco sopra l'attuale statale del fondovalle. Il nome fa riferimento alla voce locale che vuole che in questa zona anticamente vi fossero delle fortificazioni o delle costruzioni di origine militare.
Cerese (Sherése) a m.495, ad ovest di Berzo Demo vi è questa località chiamata "Betulì Sherése" (Bettolino Cerese). Nome molto diffuso in Valle Camonica e deriva dal vocabolo latino "cerasus" (ciliegio), dal quale la voce dialettale "sherése" e "shàrèsa" (ciliegia).
Core (Córen) : a m1211, a nord-est di Berzo Demo vi sono le "Baite Córen". Si tratta di alcune vecchie costruzioni alpine in pietra poste sotto degli spuntoni rocciosi ed è per questo motivo che il loro nome deriverebbe dalla parola dialettale "córen" = rupe, roccia, guglia o sporgenza.
Coren (Córen): a m1.211, a nord-est di Berzo Demo vi sono le "Baite Córen". Si tratta di alcune vecchie costruzioni alpine in pietra poste sotto degli spuntoni rocciosi ed è per questo motivo che il loro nome deriverebbe dalla parola dialettale "córen" (rupe, roccia, guglia o sporgenza). Cornicella (Curnasèla) ) m.1.500, zona montana a nord-est di Berzo Demo, sul versante destro della valle Dosnur. Anche in questo caso il nome deriva da "córen", al diminutivo.
Cradei (Cradèi; Cradé) a m.1.110, a nord-est di Berzo Demo sul versante sinistro della valle c'è il "Corno Cradei". Forse riferendosi alla sua forma, deriverebbe dalla parola "crates" (fascio di legna, graticcio), che a sua volta proviene dal vocabolo del basso latino "gradarius" (scala).
Croce (Crùsh) a m.1.223, sul lato sinistro della valle a nord di Berzo Demo vi è il "Dosh de la Crùsh" (Dosso della Croce), nome diffusissimo in tutta la Valle Camonica per identificare luoghi ove sorgevano delle antiche croci o vi erano dei crocicchi di mulattiere o sentieri (spesso a loro volta segnalati da croci)..
Cucca (Cùca, Cüca, Còca) a m.500, località ad ovest di Zazza, frazione di Malonno, ma nel territorio comunale di Berzo Demo. Potrebbe derivare dalla parola dialettale bresciana "Cùca" (cocuzzolo, cima), ma potrebbe derivare anche dalla voce tardo-latina "cocha" (angolo di terra o piccolo podere adibito ad orto familiare).
Dosbò (Dosbò) a m.1.100, sito ad est di Berzo Demo, il cui nome deriverebbe dal vocabolo dialettale "bò" (bue) e da "dòs" (dosso), da cui "dosso del bue", in zona forse vi erano delle malghe.
Feito (Fàit; Fèit) a m.1.000 è identificata una località chiamata "Fèit di sopra e di sotto", a nord di Berzo Demo. Il nome deriverebbe da "Faì" derivato a sua volta da "faio" o "faia" questi vengono da "faium" per "fagum" (bosco di faggi).
Fastasso (Fastàsh) sito montano a m.1693 e a nord-est di Berzo Demo.
Furna (Fürna) a m.1.100 vi era un prato pianeggiante a nord-est di Berzo Demo: su questo terreno era segnata, su antiche mappe militari, una casa posta accanto ad un torrente. Sono due le ipotesi per l'origine del nome: la prima lo farebbe derivare dal vocabolo "fùren" (forno), mentre la seconda da "furna" (luogo dove si pesca).
Loa (Lóa) a m.1.190 zona a nord-est di Berzo Demo, sul lato sinistro della valle. Il nome è molto diffuso in Valle Camonica e potrebbe derivare dai vocaboli dialettali "loatì" (piccolo lupo), o dal suo peggiorativo "loatù" (anche nel significato di ingordo) e conseguentemente da "lüa" (lupa), probabilmente perché in passato questa località era frequentata da questo bell'animale che era cacciato e perseguitato fino a quando, già nel secolo scorso, fu completamente estinto.
Longhi (Longhi, Lóng) a m.750, località a nord di Berzo Demo ed a sud-ovest di Zazza, frazione di Malonno. Potrebbe derivare dal cognome "Longhi", diffuso nella zona, ma anche dalla parola "lòng" (lungo, inteso anche nel senso: alto di statura).
Lorengo (Lurèng) a m.515 si nota questo piccolo complesso di case rurali di antica origine, a nord-ovest di Berzo Demo, sul versante sinistro del fiume Oglio, a fianco della statale. Il nome potrebbe derivare da un cognome presente in Valle Camonica.
Malogne (Mològne) a m.998, località a nord-ovest di Berzo Demo, sul lato sinistro della valle. Questo toponimo potrebbe derivare dall'unione di due termini dialettali: "mol" (molle, cedevole e morbido ma riferito specialmente a dei terreni con sorgenti) e "ogna" (ontano), diffusa pianta con chioma lunga e folta. Perciò questo nome starebbe ad indicare una zona umida con terreno morbido e ricco di ontani.
Orso; Orsa (Órsh; Órsha) a m.1.000, a sud di Berzo Demo: poste sopra la frazione Monte, sono riportate, su antiche mappe catastali risalenti all'800, delle "baite de l'Órsh" (cascine, baite dell'Orso). Le voci dialettali "órsh" e "órsha" sono la forma maschile e femminile di "orso" e risalgono probabilmente a tempo addietro, quando questo animale era ancora presente sulle nostre montagne (anche fino al 1800)… dalla fine del secolo scorso (1998-1999) questo plantigrado è stato però reintrodotto, con ottimi risultati, nel parco dell'Adamello-Brenta che comprende anche gran parte della Valle Camonica.
Palazzina (Palashìna) a m.574, località posta tra i due abitati di Berzo e di Demo e in cui era collocata, già nel 1750, una piccola costruzione.
Pergola (Pèrgola) a m.500, sito pianeggiante in cui era riportato, su alcune mappe militari del 1800, una costruzione, non bene identificata, forse una osteria o un casello rurale, ad ovest di Berzo Demo. Il nome "pergola" indica una struttura (molto diffusa ovunque) formata da pali piantati per terra sormontati e collegati tra loro da fili che sostengono piante rampicanti (di solito vite, ecc.).
Piani (Pià) a m.1.148 a nord-est di Berzo Demo erano localizzate, già fin dal secolo scorso, le "Baite dei Pià" (cascine dei piani): il nome deriva dalla parola dialettale "pià" (piano, piani) ad indicare "una zona pianeggiante".
Pra (Pra) a m.500 e m.700, a nord-ovest di Berzo Demo, sul versante sinistro della valle sono riportati su alcune mappe catastali i "Baiç o Bait del Prà de Shot" (baiti o baite del prato di sotto), infatti "prà o pràt" significa, in vari dialetti, "prato".
Pramùl (Pramül) m.992, zona a nord di Berzo Demo ed a sud-ovest di Monte. Il nome deriva dall'unione di due termini dialettali: "prà" (prato) e "mül" "mòl" (molle), riferito anche a terreno umido.
"Corèn Cradèi" (Corno Cradei) . Il nome deriva dall’unione di due termini dialettali: "prà" = prato e "mül" "mòl" = molle, riferito anche a terreno umido.
Ramponi (Rampù) a m.1.063, località a nord-ovest di Berzo Demo posto sul lato nord e dietro il poggio "La Croce". E' probabile che il nome derivi da un cognome, diffuso in zona, forse di un antico proprietario.
Saletti (Shalèt) a m.460, a sud-est di Demo, frazione di Berzo, posta sulla strada statale del fondo valle, sul versante sinistro del fiume Oglio. Potrebbe derivare dal vocabolo latino "salectum" (saliceto) o dal suo sinonimo dialettale "shalèç", ma per altri potrebbe anche essere il diminutivo di "sala" e "sale" (intese come piccole stanze).
San Zanone (Shànt Sanù) a m.458, località a sud di Berzo Demo, sul versante sinistro dell'Oglio.
Sonza (Shónsa) a m.1.050, zona a nord-est di Berzo Demo. Deriva probabilmente dalla parola dialettale "shónsa" (strutto, sugna, grasso di maiale). Questo termine, diffusissimo in tutta la Valle Camonica, diviene, in molti paesi, anche un soprannome o un nomignolo, solitamente imposto a persona trasandata o sporca.
Sprè (Prèsh) a m.1.000, località a nord-est di Berzo Demo. L'etimologia del nome, visto che sicuramente la "s" è un rafforzativo, deriverebbe dal vocabolo latino "aspretum" (luogo aspro), o anche da "praedium".
Vallino (Alì, Valì) m.2.000, antico nome di un territorio a nord-est di Berzo Demo, sul versante sinistro di una piccola valle. Il nome "valì" sarebbe un diminutivo di "Val" (valle). Il nome di questa località era l'antico toponimo che, riportato ora su mappe più recenti, dall'inizio del secolo scorso, è stato cambiato in "Plàs de la paghéra" che significherebbe "piazza piana" o "zona con alberi di abeti" da "paghèr" (abete).
Zassa (Dasha) m.800, a nord-est di Berzo Demo sul versante sinistro del torrente Zassa, che passa per l'abitato del piccolo paese di Garda, frazione di Sonico. Deriva probabilmente da "dassa", o "dasa" (ramo verde di abete).

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