Stemma Sellero Sellero
Selleresi (Gaç, Seleràç, Sceleràç) :
1.496 (anno 2012)
SUP. COM. Kmq : 13,9 H.m.: 476 s.l.m. Prefisso Tel.: 0364
Da BRESCIA e BERGAMO
Km.
80
Da MILANO
km.
130
FRAZIONI
Novelle, Scianica
CAP. : 25050


Le Immagini del Paese
Panorama di Sellero
IL NOME:
Sellero (Shèler) - Sono svariate le ipotesi a cui toponomasticamente si fa riferimento per l'origine del nome Sellero: potrebbe derivare dal latino "cellulae" inteso come diminutivo plurale di "cella" (deposito di frutti campestri e di prodotti agricoli). Una seconda ipotesi fa riferimento a toponimo Sellero sceso dal vocabolo "sella" (valico, passo alpino). Infine un'altra teoria propende perché Sellero derivi dalla voce germanica "hèl" (fossa, buca, solco naturale del terreno).
Novelle (Noèle) m.490: frazione a nord di Sellero, su fianco destro della Valle Camonica, di fronte a Grevo. "Novellus" (recente, giovane). "Noèl", "noèla", aggettivi e nomi che nel dialetto locale hanno lo stesso significato.


LA STORIA :

    Questo comune, formato da due borghi distinti, separati da una striscia di territorio (anche se questo, per le numerose nuove edificazioni si è assotigliata, creando quasi un tutt'uno) ma amministrativamente strettamente legati tra loro: Sellero e Novelle, confinante anche con quello di Capo di Ponte, ha il suo territorio ricchissimo di incisioni rupestri come ancestrale e indelebile testimonianza della presenza, in questa zona della media Valle Camonica, dell'uomo in epoca remotissima. In tutti questi siti, ricoperti da grandi massi di roccia sedimentaria, levigati dalla forza possente dei ghiacciai, il patrimonio che ci ha lasciato l'antico popolo dei Camuni (del ceppo Ligure e poi Celtico) è grandioso e la maggior concentrazione di questi graffiti preistorici è localizzata sul "Dòs del Castèl Grànd" (il colle del castello Grande). Proprio su queste rocce, tra le migliaia e migliaia di diverse raffigurazioni incise, spicca anche la famosa "rosa camuna" che è stata presa a simbolo dell'intera Regione Lombardia.
    Tra le altre varie rocce istoriate, particolarmente nota e a lungo studiata dagli esperti, è anche la "roccia dell'Idolo" scoperta nella località Carpene.
    Come per altri importanti siti alpini (e specialmente camuni) anche questa zona fu dunque parte significativa di quel grande, bellissimo e naturale Santuario della Spiritualità che era, fin da tempi antichissimi, l'intera Valle Camonica. L'esistenza di un primo insediamento umano in questa zona, sicuramente uno dei tanti minuscoli villaggi abitati da pochi allevatori e qualche pastore, con costruzioni in legno e pietra locale, che costellavano le pendici dei monti della valle, è attestata in un documento risalente al 927. Dopo l'anno mille le terre che si estendono alle pendici del monte Concarena nel suo lato verso nord-ovest, appartenevano, come proprietà infeudate, al Vescovo di Brescia che pretendeva, oltre alle numerose tasse e decime da pagare anche in nautra, anche il consueto giuramento di vassallaggio, fatto verso il suo nome ad un suo diretto rappresentante (da alcuni documenti risulta che "delegato curiale" nel 1233 fu, nella zona tra Grevo e Sellero, il reverendo Giovanni Guala).
    Curioso per noi, ora, ma nella assoluta normalità in quei secoli, era che tra le varie imposte, risultava anche che i cacciatori o gli abitanti che uccidevano un orso (allora presente in valle) erano tenuti a consegnare le parti migliori (ben specificate in un particolareggiato elenco, adottato anche in altri borghi della Valle) allo stesso vescovo. Nel 1399 e con una conferma successiva del 1421, la lontana Curia bresciana cedette al comune il diritto di riscuotere e gestire direttamente le decime, versando però, allo stesso vescovado bresciano, un canone annuo.
    In zona dovevano esserci anche dei siti minerari per l'estrazione del ferro, perché in un documento del 6 ottobre 1472, redatto per l'ufficio al territorio della Terraferma della Serenissima Repubblica Veneta (che aveva appena esteso il suo dominio sulla Valle Camonica, dopo le lunghe e sanguinose guerre col Ducato di Milano), nell'elenco dei numerosi e attivi siti minerari camuni, viene nominato anche Sellero.
    Tra le numerose disgrazie ricorrenti in quei secoli, un posto di rilievo lo occuparono certamente le pestilenze che regolarmente accompagnavano il passaggio in valle di eserciti invasori provenienti dal centro Europa, dalla Germania e dalla vicina Svizzera. Tra le più pesanti fu la peste del 1521 che fece molte vittime anche nel piccolo paese di Sellero e nelle sue campagne: la popolazione, in pochi mesi, venne quasi dimezzata. Passato questo flagello, in ricordo di un voto fatto a nome dei Selleresi, contro questa pestilenza, fu edificata la cappella dedicata a San Rocco.
    Nel 1613, per venire incontro alle difficoltà degli abitanti, fu istituito un piccolo monte di pietà. Questa iniziativa non era nuova in paese poiché traeva direttamente origine da alcuni precedenti istituti similari parrocchiali che gestivano i beni, le decime e le elemosine, presenti già nel 1400 e rivolte all'assistenza dei poveri del paese. Per più di duecento cinquanta anni il monte rimase un punto di riferimento importante per le genti del comune. Con un decreto governativo del 1870 questa antica e radicata tradizione passò al neonato Regno d'Italia. Un'altra fondazione benefica di notevole importanza, per il comune di Sellero, fu il "Legato Damioli" che, istituito nel 1799, fu attivo e presente fino al 1950. Con questo Legato venivano garantiti l'apprendimento del "leggere, scrivere e far di conto" per tutti i giovani di Sellero, nessuno escluso. Questa "scuola" iniziava l'11 novembre (giorno S. Martino) e terminava il 25 di luglio.
    Come per molti altri borghi della Valle Camonica anche Sellero e la sua gente seguì e subì le vicissitudini storiche dell'ultimo secolo e vide passare sulle strade, del fondo valle, i fanti e gli alpini italiani che si recavano al non lontano fronte dell'Adamello nella Prima Guerra Mondiale, vide alcuni episodi di squadrismo fascista negli anni venti, alcuni insediamenti industriali nel settore ferroso e un notevole sviluppo edilizio a partire dagli anni settanta. Anche dal piccolo borgo di Sellero, negli anni di difficile sopravvivenza, furono in molti ad emigrare e, dai dati a noi disponibili, rileviamo che negli anni 1904/1905 furono ben 160 i Selleresi, su una popolazione di 843, che abbandonarolo le loro famiglie. Ancora negli anni tra il 1946 e il 1960, su 1560 residenti, furono ben 320 ad andarse lontano anche all'estero per cercare un lavoro o una vita migliore.


DA VISITARE:
La Parrocchiale di Santa Maria Assunta a Sellero fu edificata nel 1785 su progetto di Simone Spandri. Tommaso Pietroboni di Vione, intagliando artisticamente il legno, nei primi anni del 1800 è stato l'esecutore, del pulpito e degli stalli del coro. Tra i dipinti possono essere citati una "Morte di San Giuseppe", del 1600 e una "Madonna del Rosario".
La Cappella di San Rocco (adibita anche a sala parrocchiale) fu eretta nel 1521 a scioglimento di un voto contro la peste ed è caratterizzata da un affresco del 1600, nel quale è ritratta la vecchia parrocchiale di San Desiderio e raffigurante la "Vergine col Bambino e i Santi Rocco e Desiderio".
La Chiesa di San Desiderio, originariamente era alle dipendenze della più antica pieve di Cemmo. In un documento curiale del 1459 si legge di questa dipendenza per i chierici e sacerdoti. Fu poi parrocchiale fino alla fine del 1700. Il campanile è in pietra e risale al 1500. All'interno della chiesa è presente una soasa dei Ramus e una pala, del 1704, attribuita al Paglia. Due dipinti su tela che rappresentano "Santa Lucia" e "San Valentino" sono invece di Clemente Bordiga.
La Parrocchiale di Novelle è dedicata a San Giacomo e risale al 1600. Il portale principale è in pietra di Sarnico. All'interno sono visibili alcune sculture lignee della stessa epoca. Un dipinto raffigura "San Lucio Martire", protettore di lattai e pecorai. L'altare maggiore è sovrastato da una pala del 1670, raffigurante i "Santi Giacomo Desiderio e Rocco", di Gian Giacomo Gaioni detto il Bate (detto anche: Bati, Batte, Boni-Bate, Borgnini, Borni, Rambotti): nato nel 1635 a Ponte di Saviore da una famiglia originaria di Borno, morì a Ponte il 29 ottobre 1700).
La Chiesetta della Madonna a Novelle è posta su un'altura fuori dell'abitato, fu edificata nel 1700 e contiene una pala sopra l'altare maggiore, dipinta verso la fine del 1700 da Vincenzo Schena.

LOCALITA' COMUNALI E FRAZIONI:
(Molte delle località di seguito riportate forse non sono più presenti nella memoria delle nuove generazioni o nelle carte, o nei contratti notarili o nei testi contemporanei. Alcune risalgono, nella loro identificazione, a molti secoli addietro, altre hanno mantenuto intatto la loro localizzazione e il loro nome passando di proprietà in proprietà, altre ancora, anche ai nostri giorni, sono presenti in carte catastali, in contratti di compra vendita o semplicemente nella parlata di tutti i giorni).
Adamone (Adamù) m.1.459: località a sud-ovest di Sellero sul fianco orientale del monte Elto. Il toponimo dovrebbe forse venire dal nome personale "Adamo", ricordando che, sopra l'abitato di Sellero esiste anche una località "Adamone".
Bestena (Resdena) m.1.752: sito montano ad ovest di Sellero, sotto la cima e a Sud-est del monte Elto. Dalla carta del 1750, del periodo veneziano, su cui è stata rilevata questa località, non risulta chiaro se il toponimo sia "Bestena" o "Restena".
Bettolino (Betolì) m.380: appezzamento di terreno in area pianeggiante, a sud-est di Sellero sulla destra dell'Oglio.
Bue (Bò) m.500: avvallamento a nord di Novelle, sulla destra dell'Oglio. Il nome potrebbe derivare da "Bò" (bue), oppure da "Bova" (canalone montano), quest'ultima è un'antichissima voce alpina.
Carona (Carùna) a m.640: località a nord-ovest di Novelle sul versante destro della valle. Dalla voce medievale "Caronia" (località abitata dai "Carones" o fabbricatori di carri), oppure dai nomi personali "Carona" e "Caturone". Questo nome è molto diffuso su tutto l'arco alpino.
Chiesanuòva (Cesanöa) a m.499: antica chiesa a nord di Sellero, alla destra dell'Oglio. "Césa" è termine dialettale per chiesa: da cui chiesa nuova.
Deil (Shiìl) a m.938 è localizzata una "Roccia Deil", si tratta di una lunga striscia rocciosa da nord a sud tra Sellero e Capo di Ponte: posta è a nord-est di un sito invece chimato "Duil".
Deria (Dérgia;Déria) a m.521 era segnata, su una vecchia mappa catastale della Serenissima Repubblica Veneta, una "Chiesa della Deria" a sud di Grevo tra Sellero e Capo di Ponte, nei pressi, poco più a nord-est, era segnata anche una località "Deria", questa zona è sopra un poggio elevato a poche centinaia di metri dalla riva sinistra dell'Oglio, per questo il toponimo, abbastanza diffuso su tutto l'arco alpino, trae origine dal sostantivo "Ria" che sta per riva (di fiume o torrente).
Elto (Èlto) m.2.148: il monte Elto svetta a sud di Paisco e ad ovest di Sellero e il nome parrebbe derivare dal veneto "Elto" (alto).
Garzeto (Garsèt) m.2.088: il Pizzo Garzeto è ad ovest di Sellero, presso la sorgente del torrente Re. Su una vecchia mappa militare del 1800 erano segnate una "Malga Garzato" a m.1.736, a nord-est del Pizzo e una "miniera Garzato" a sud-ovest. "Garsèt" può essere collettivo di "Garza" o "Garzét" sinomino di Averla (piccolo uccello montano).
Giagne (Giàghe) m.1.000, località a nord-est di Sellero e a nord della frazione Novelle: su uno spiazzo erano segnate alcune baite e un fienile.
Isola (Isola) m.380: sito, con alcune vecchie case, a sud-est di Sellero sulla statale. Il nome, molto diffuso, deriva quasi sicuramente dalla posizione geografica che in passato era abbastanza fuori dall'abitato.
Pancole (Pancóle) m.1.250: sito montano a nord-ovest di Sellero, e a sud-est del monte Elto, in loco, già nel 1850, erano presenti delle cascine.
Pler (Plè) una baita "Plè" era indicata nei pressi dell'abitato di Sellero e il toponimo è presente, per indicare alcune baite, anche in comune di Edolo e a Galleno di Corteno Golgi.
Predetu (Predetù) m.500: località a nord di Sellero, sul fianco destro della valle di fronte all'abitato di Cedegolo. "Pre" (prato e prati), "de Tu" potrebbe anche significare "di Antonio" ma l'etimologia è molto incerta considerando che "Tu" è anche il nome di un piccolo centro abitato in alta Valle Camonica.
Quarsanico (Quarshànech) m.1.030: sito con prati a nord-ovest di Sellero. Curiosa l'etimologia di questo nome poiché: "Quartiano" è un piccolo paese nel milanese e "Quarzano" nel comasco. Deriverebbe da nomi gentilizi latini ma "Quartanica" è voce latina per febbre quartana.
Ramente (Ramente) a m.1.051: zona boscosa a nord-ovest di Novelle di Sellero. Il toponimo potrebbe derivare dal termine dialettale "Ramà" che indica lazione di discendere, ramingare e sfrondare dei rami, ricordando che "Ramentum" è il truciolo o una scheggia di legno.
Roinzone (Roinsù) m.1.200: località a nord-ovest di Sellero. San Desiderio m.480, chiesetta e cimitero a nord di Sellero.
San Fiorano (Shàn Fiorà) a m.434, chiesa a sud-est di Sellero presso la riva sinistra dell'Oglio.
Scianica (Sciànega) antica località posta sulla statale di fondo valle su cui era segnata, già nel 1800, una osteria: ora è la frazione del comune che ha avuto un notevole impulso edilizo dall'inzio delgi anni 2000, anche con l'insediamento di una zona industriale e di una centrale a biomassa.
Scurentada (Schürentàda) una "Costa Scurentada", era segnata su una vecchia mappa catastale, come una cresta rocciosa tra il monte Sellero e il Culvegla, nella quale si apre il valico del Sellero. Il toponimo è l'insieme dei termini dialettali "schür" (oscuro) e "deentàda" (diventata): la costa Scurentada è sul confine tra il territorio di Corteno e la Val dell'Aglione. Una leggenda locale (più diffusa nel vicino comune di Corteno) narra che il nome di questo sito è tratto dal ricordo di una furiosa lotta combattutasi tra quei monti che avrebbe insanguinato la roccia... fino a renderla scura.
Staione (Staiù) m.1.250: località a nord-ovest di Sellero: "stagia" è sinomino di casa, domicilio e "Stagiù" o "staiù" sarebbe l'accrescitivo.
Tambiù m.1.361: sito montano pianeggiante a nord-ovest di Sèllero. "Tamba" è termine per caverna o stanza oscura e il toponimo "Tambù" suona come accrescitivo: grande caverna.
Tese (Tègie) m.1.051: un sito denominato "le Tese" era segnato a nord-ovest e sopra l'abitato di Novelle.
Tióli (Tiöl) m.410: località poco a nord di Novelle in una zona pianeggaiante. Il toponimo potrebbe derivare da un cognome presente in zona e forse di un antico proprietario.
Zinvil (Shinsì) m.1.015: zona prativa ad ovest di Sellero, alla sinistra del torrente Re, in cui era localizzata una vecchia cascina on edificio rurale.


Copyright © INTERCAM Darfo Boario Terme (Brescia - Italy)