Come detto nel paragrafo precedente, della storia di Bienno, molti sono gli edifici civili e religiosi degni di menzione come le Torri medievali: Avanzini, Morandini, Rizzieri. La costruzione di queste opere, sorte a difesa delle famiglie più importanti del paese e dei loro beni, forse risalirebbero addirittura a prima del 1400. Come già accennato precedentemente si trovano tutte concentrate nell'antico nucleo medieoevale del paese che prende il nome significativo di "Castello". Il Palazzo Simonini-Fè d’Ostiani, ora scuola materna, è composto da due distinti spazi costruttivi: un primo corpo, quello più antico, risalente al 1500, ha una grande cucina con camino, al secondo piano si caratterizza con un grande salone affrescato e anch’esso è dominato da un bel camino. Un secondo corpo fu ampliato nel 1800: le caratteristiche architettoniche sono state riprese seguendo i parametri del primo stralcio (del 1500) ed è caratterizzato dalla sua notevole mole esteriore che lo rende imponente. Il Palazzo Francesconi Rabajoli, in via San Benedetto, è formato da due case signorili contigue e formanti un corpo unico, risalenti al 1500. Degni di menzione sono gli interni, una loggetta e degli affreschi attribuiti al Fiamminghino. Altre abitazioni signorili sono ubicate in via di Mezzo: casa Panteghini, in via Contrizio: casa Bettoni-Morandini (notevoli il porticato e una loggia formata da cinque piccole campate), in via Luzzana Superiore: casa Franzoni, in via San Benedetto: casa Rizzieri-Pedretti e in via Re: casa Bonaldi-Vezzoli: quest'ultima dovrebbe essere la più antica tra queste dimore signorili del centro strorico e la sua origine risale sicuramente al medioevo. La Fucina attiva (solo con guida): è la testimonianza concreta della tradizione e della fatica dei camuni che fin dall’antichità si sono dedicati alla forgiatura del ferro. Da seguire con attenzione la dimostrazione che si concretizza con la spettacolare ed unica coordinazione tra i pesanti colpi del maglio e l’abilità del maister: da questa unione il ferro amorfo ha sempre assunto una forma ben precisa. Il Mulino: è ancora in funzione questo antico mulino ad acqua, risalente al 1400. Sono state mantenute con fedeltà e precisione le caratteristiche architettoniche del tempo in cui fu edificato ed entrò in funzione: il soffitto ad involto e il pavimento in ciotolato. All’interno le macine con il loro lento e perpetuo moto creano quell’atmosfera irreale del tempo passato, coprendo ogni cosa con un sottile manto di impalpabile farina. Il Museo Etnografico del Ferro: è stato concepito per ricordare la tenacia, l’ingegnosità e il lavoro dei fabbri biennesi. Era una fucina "cavadora" dove venivano forgiati secchi e padelle. Il maglio è preparato per questa lavorazione con una bocca cilindrica. All’interno vi sono pannelli esplicativi che ricordano la ferrarezza. La Chiesa di Santa Maria Annunciata è un interessante esempio di architettura gotico-rinascimentale costruita su un preesistente luogo di antichissimo culto pagano. La facciata è arricchita da un bel portale a sesto acuto in marmo di Vezza d’Oglio rifinito in pietra Simona. L’interno è interamente affrescato dal Romanino (Lo Sposalizio della Vergine e La presentazione di Maria al Tempio) e da Pietro da Cemmo e da altri pittori della sua scuola. La Chiesa Parrocchiale anche questo edificio è sorto su una preesistente costruzione, forse una fortificazione militare, come testimonia la torre merlata, trasformata poi in campanile. Sulla facciata principale spicca il grande portale in Arenaria ornato da colonne con capitelli corinzi ai cui lati si trovano due nicchie che ospitano le statue dei patroni SS. Faustino e Giovita. Queste statue, di pregevole fattura, sono attribuite al Simoni. All’interno sono visibili degli affreschi del Fiamminghino. Sono ben sei le piccole cappelle laterali che sono chiuse da belle cancellate in ferro battuto opera dei maestri del ferro biennesi del 1600. Il Santuario di Cristo Re è un imponente monumento sorto in ringraziamento per la fine della prima guerra mondiale. È situato sul colle della Maddalena da cui si domina tutta bassa Valle Camonica e i paesi sottostanti. La statua del Cristo raggiunge un’altezza di metri 10,30 con un’apertura braccia di metri 8. Venne costruita da Timo Bortolotti in bronzo e rame e coperta da 5 kg. di oro zecchino. I lavoratori iniziarono nel 1929 e terminarono nel 1931. Il Santuario di Santa Maria Maddalena è a cavallo del Colle di Cristo Re e risale al 1400. Contiene affreschi cinquecenteschi e, nella cappella del Santo Sepolcro a fianco della chiesa, un gruppo di statue lignee, opera di Beniamino Simoni, così come il Crocifisso di un’altra cappella. Nella cappella della Piscina statue lignee del primo 1500 ed affreschi, del 1516, attribuiti al Maestro di Nave. La chiesetta di San Pietro in Vincoli: è un piccolo tempio campestre e sembra che un tempo servisse da ospizio grazie al portico posto davanti all’edificio. Chiamata anche San Pietro Zucco perché nata come torre di avvistamento venne mozzata (zuccata). La Chiesetta di San Defendete fu edificata nel 1400. Conteneva quella "Madonna con Bambino fra i Santi Carlo e Defendente" che è attribuita a Palma il Giovane, attualmente questo bel dipinto è conservato nella casa parrocchiale. L'Eremo dei Santi Pietro e Paolo, la cui prima pietra sarebbe stata posta, secondo la tradizione, da Sant’Antonio da Padova nel 1230. L’eremo, che raggiunse particolare splendore nel 1600, fu soppresso sotto Venezia nel 1768 e dal 1964 è stato riportato agli antichi parametri rispettando le strutture originarie, come il chiostro con al centro la grande cisterna. In una sala si conservano affreschi quattrocenteschi provenienti forse dall’antico refettorio. |