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CETO

Tra le opere d'arte di Ceto, è da ricordare la parrocchiale ove esistono affreschi del grande decoratore bresciano Pietro Scalvini (Brescia 1718 - 1792). A lui si devono, firmate 1757, tre medaglie con episodi del martirio di S. Andrea e la dormizione della Vergine. Accanto è il bel campanile, in granito sbozzato, di stile rinascimentale; altre cose rimarchevoli sono alcuni portali in pietra del XV - XVI secolo e la casa Maifredini, nel cui interno è un grazioso loggiato con arco a tutto sesto e colonnine in pietra di Sarnico.

Nella frazione Nadro la parrocchiale, dedicata ai SS. Gervasio e Protasio, è totalmente affrescata dal pittore esinese Antonio Guadagnini (1867 - 1900), che vi deve aver lavorato negli anni della maturità (dal 1896), essendo la chiesa rovinata da un incendio nel 1895. Vi sono rappresentate scene della vita di Cristo e della Madonna oltre che dei Santi protettori. Tra le tele presenti vi è una crocifissione firmata 1615, di Grazio Cossali (1563 - 1629), il pittore orceano la cui piena rivalutazione è oggi in opera.

A Nadro è pure interessante l'anconetta della Cappella dell'Addolorata, un affresco databile al XV secolo; ma assai più notevole il complesso di fabbricati che fu dei nobili Gaioni, ove nella parte più recente (del XVI secolo) ampie sale con stucchi e affreschi rappresentano documento interessante di un'epoca. Bello il portale dell'entrata principale, in pietra di Sarnico, sormontato dallo stemma della famiglia Gaioni: stile del '600. Svetta sulle circostanti abitazioni del Borgo Medioevale, la torre quadrata in granito sbozzato, di recente restaurata ad opera del Maestro Enrico Tarsia, con l'adiacente palazzo può dirsi il nucleo più antico della costruzione signorile. Di pregevole fattura anche il campanile in granito recante la data 1611.

Da non dimenticare è oggi, per chi visita il territorio comunale di Ceto, l'ampio e interessante patrimonio delle incisioni rupestri preistoriche, tutelate dall'UNESCO e comprese nella Riserva Regionale di Ceto - Cimbergo - Paspardo, di cui si parla più ampiamente in seguito.

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