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CIVIDATE CAMUNO

Il Teatro ed un anfiteatro romani sono stati scoperti nel 1973. Dagli scavi del teatro sono tornati alla luce i lunghi muri paralleli del portico "postcaenam". Questi sono chiusi ai lati da scalinate in doppia fila che fungevano sia da accesso monumentale all’edificio, sia da collegamento tra l’interno ed il portico. Purtroppo, come è capitato spesso nel secoli del medio evo, l’edificio è stato devastato e spogliato per riutilizzare i materiali ad uso costruzioni sia private che pubbliche. Di quello che doveva essere un imponente edificio restano solo scarse tracce di una bella pavimentazione in lastre di calcare grigio, utilizzate anche per il rivestimento degli alzati. Il teatro era collocato a ridosso del pendio posto a nord est dell’abitato, con esposizione verso sud, secondo chiari e tradizionali intenti scenografici e paesaggistici, comuni a quasi tutti gli edifici pubblici romani. Poco distante sorgeva l’anfiteatro, del quale sono emersi un piccolo tratto del muro ellittico perimetrale, fatto di ciottoli provenienti dal greto del vicino fiume Oglio, saldati con malta, e frammenti degli elementi radiali che sostenevano le gradinate.

Le Terme o meglio il vasto complesso termale, dimostrano l’importanza della cittadella all’epoca romana. Caratteristici della costruzione pubblica i "calidarium" con absidi, una grande vasca rettangolare con numerosi canali di adduzione e scolo delle acque. Anche in questo caso sono pochi, purtroppo, i resti dell’intero edificio che sono stati rilevati nei pressi di casa Bellesi.

Nel 1981 fu inaugurato il Museo. Sorge in via Roma, all’uscita dello svincolo della cosidetta superstrada della Valle Camonica (ex statale 42) ed è facilmente raggiungibile. Raccoglie numerosi reperti di epoca romana ed pre romana. Il piccolo ma caratteristico museo stato organizzato e diviso in quattro sezioni: il territorio, la città romana, la religione e la necropoli. I reperti provengono soprattutto dagli scavi della chiesetta di Santo Stefano (Età del Bronzo e del Ferro, periodo preromano e romano), dalla necropoli e da ritrovamenti in paese e nel circondario.

La Torre romana svetta nel centro del paese. E' inglobata nella parte più antica dell’attuale agglomerato di case, a poche decine di metri dal ponte sul fiume Oglio e fu ricostruita e ampiamente rimaneggiata in epoca longobarda. Altre modifiche strutturali, per renderla più difendibile dagli assalti nemici, come i merli sulla sua sommità, furono impiantati in epoca successiva, nel 1100. Questa torre compare, riprodotta, nello stemma del comune.

La Chiesetta di Santo Stefano è di antichissima origine ed è posta su uno spuntone roccioso alto meno di una ventina di metri ma ben visibile da notevole distanza: dalla vasta piana che si estende a sud-ovest di Cividate (Pràda) e anche dalla strada che si inerpica sopra Malegno e che conduce verso Lozio e Borno. E' raggiungibile salendo una stretta e caratteristica scalinata settecentesca. Nel 1969 sotto il pavimento, durante alcuni scavi archeologici, sono stati ritrovati resti protocristiani e preromani e anche preistorici a partire dall’Età del Bronzo, dimostrazione questa che il luogo, dominante una vasta zona pianeggiate, era luogo di culto di divinità pagane fin da tempi remotissimi. Incerta l’origine della chiesa poiché sono emersi anche un’abside quadrata ed un altare romanico, che potrebbero provare un’origine carolingia, ma che potrebbero anche essere di fattura posteriore e forse di epoca longobarda. Altri scavi e ritrovamenti, più recenti, hanno portato in luce anche un cimitero altomedievale. La chiesetta fu, in gran parte, ricostruita nel 1700, conserva però affreschi del 1400.

La Parrocchiale di Santa Maria Assunta fu eretta nel 1700. E'stata affrescata da Antonio Guadagnini e da Pietro Scalvini. Sono anche visibili delle tele del Cattaneo e del Piazza. Gli altari sono del Baroncini (1727) e degli Scalvi (1750). In sacrestia c’è un affresco di Camillo Rama (1626). Pregevole è’ l’organo del 1700, opera del Maccarinelli. Nella casa parrocchiale si trova una croce processionale del 1518, opera Gerolamo delle Croci di Brescia. La chiesa attuale fu edificata nell'esatto luogo dove sorgeva l’antica pieve. Questa aveva su un suo lato il Battistero di San Giovanni, restaurato nell’anno 1000 e ricostruito poi nel 1700, senza sostanziali modifiche alla struttura originaria, conservando l’impianto poligonale.

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