Tra le costruzioni civili va segnalata Casa Ramus, posta nella parte alta di Mu, appartenne alla stirpe dei famosi intagliatori in legno, nati proprio a Mu, che tante bellissime opere hanno lasciato nelle chiese e negli edifici sacri di tutta la Valle Camonica. I Ruderi della rocca appartenuta alla famiglia Federici sono sopra Mu. Dell’antico e possente edificio restano solo, su un poggio erboso, alcune tracce delle fondamenta e delle mura. La Pieve di Santa Maria Nascente: a Mu di antichissima origine, una delle prime costruzioni cristiane della Valle Camonica, fu ristrutturata nel 1300 sotto la signoria dei Visconti. Ulteriori lavori di ampliamento furono messi in cantiere nei secoli successivi e verso la metà del 1600 i lavori assunsero particolare rilevanza e si completarono solo nel secolo successivo con l’aggiunte del campanile. Al suo interno sono visibili varie opere in legno, di classica impronta barocca, di Pietro Ramus o di scuola camuna: un’ancona, un paliotto, un pulpito e l’altare della confraternita del Rosario. Sempre ligneo un crocifisso della fine del 1400 di scuola altoatesina. Ben otto sono gli altari presenti nel tempio. Dei dipinti del 1600 sono opera del pittore locale Giacomo Bornini detto Bate mentre del 1800 sono alcune opere del Volpi di Lovere. Tra gli altri affreschi sono degni di particolare menzione quelli di Paolo da Caylina il Giovane che raffigurano anche la Presentazione di Maria al tempio. Anche la Chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano è a Mu e anche la sua origine è molto antica. E’ stata più volte rimaneggiata e anche ricostruita parzialmente. Gli ultimi consistenti lavori di ampliamento sono stati eseguiti nel 1700. Della sua presenza si ha conferma nel 1422 poiché viene citata in un testamento. Contiene alcune opere d’arte del 1600 e del secolo successivo, tra le quali degli affreschi e una pala del 1600 attribuita a Giacomo Bornini detto il Bate e alcuni lavori lignei. La Chiesa di San Giovanni a Edolo fu ricostruita, su un antico edificio preesistente, all’inizio del 1500 mentre il campanile fu rifabbricato nel 1542 e poi ristrutturato nel 1954. Questa chiesa fu riadattata al culto dopo i roghi che infiammarono l’alta Valle Camonica e su cui finirono decine e decine di persone accusate di stregoneria e di riti magici. All’interno del tempio, nel presbiterio sono visibili degli affreschi attribuiti Paolo da Caylina il Giovane. Una statua raffigurante San Giovanni Battista è databile nel 1500 ed è opera attribuita ad uno scultore del nord Europa. Un’Ultima Cena è attribuita al pittore cremonese Campi. Del 1700 una Via Crucis. La Chiesa di San Clemente, sorta intorno all’anno Mille in località Costa. Qui doveva sorgere il famoso tempi dedicato dai romani al dio Saturno. Dovette anche essere la prima pieve dell’alta Valle Camonica e nei suoi pressi sarebbe stato costruito un ospizio in cui trovavano rifugio i viandanti e in special modo quei numerosi commercianti che transitavano da e per la Svizzera, la Valtellina e la Valle Camonica. Si ricordano alcuni rimaneggiamenti tra i quali il più consistente fu nel 1500. Caratteristico di questo tempio una loggia e un soffitto con grosse travi in legno. L’altare maggiore è in legno laccato e il paliotto è di cuoio. La Chiesa di San Sebastiano è posta ai piedi della montagna in località Costa, ed è databile nel 1400. Fu restaurata dopo la peste del 1630 ma ai nostri giorni è ormai in grave degrado. Sono comunque ancora visibili dei frammenti di alcuni affreschi. La Parrocchiale di Cortenedolo è dedicata a San Gregorio. Fu ricostruita tra il 1763 e il 1775 su un edificio preesistente. La volta è stata affrescata nel 1777 da Giacomo Antonio Corbellini autore anche della pala raffigurante una Madonna del Carmine, San Carlo e anime purganti. All’interno del tempio sono anche conservate delle altre opere, dipinti e statue, databili nel 1600 e nel 1700, tra cui spicca la pala della Madonna col Bambino fra i Santi Gregorio Magno e Lorenzo, attribuita a Giovan Battista Salvi detto Sassoferrato. La Parrocchiale di Vico è dedicata a San Fedele martire. La sua costruzione, su progetto di Canè Geronimo Cattaneo, fu ultimata nel 1765. Gli affreschi sono attribuiti al Corbellni e sono databili nel 1779. Di notevole interesse una Madonna in gloria del 1692, opera del pittore Grisani, racchiusa in un’ancona dorata opera di Gian Domenico Ramus. Allo stesso Ramus o alla sua scuola sono anche attribuite le due edicole. |