DA VISITARE:
ESINE

I ruderi appartenenti alla rocca e un torrione della antica famiglia Beccagutti sono visibili anche da chi percorre la statale 42 (super strada di Valle Camonica) per un lungo tratto, segno questo del vasto territorio, da Nord di Darfo fino a Cividate Camuno, che era dominato e presidiato dalla fortificazione. Queste mura diroccate, coperte purtroppo ora da spessa vegetazione, sono cariche di storia e anche di fantasie romanzesche, ricordando le vicende di Leutelmonte e dei vavassori bresciani che si svolgono nei castelli di Breno e appunto di Plemo. Vi si nota affrescato anche lo stemma dei Visconti, la potente dinastia Milanese che fu, a periodi alterni e con alterna fortuna militare, presente il Valle Camonica, fino a quando la Serenissima Repubblica Veneta, con la pace di Lodi, ebbe tutta la Valle sotto il suo completo dominio e decise, come prima azione dimostrativa, di smantellare numerosi castelli camuni che potevano essere (come lo erano già più volte stati nei secoli precedenti) rifugio di rivoltosi o di potenti famiglie e signorotti locali che intralciavano e ostacolavano la politica della città lagunare. Scomparvero così, in un mucchio di macerie, le rocce del Monticolo a Montecchio di Darfo, di Plemo di Esine, di Cimbergo e di Edolo.

La torre dei Federici fu edificata intorno al 1100, in pietra, era posta al confine del vecchio nucleo storico e fa da riferimento anche alla casa Federici di "Bardo" e a Casa Sacellini che contiene un prezioso affresco del Da Cemmo. Ma tutto il vecchio centro storico di Esine è ricco di cortili con portici, case ben decorate, portali in pietra simona, colonnati e fontane. Tra gli altri edifici civili storici, che dimostrano tutta la nobiltà del centro storico ricordiamo Casa Ameraldi che fa da scrigno a numerosi dipinti, tele e anche bozzetti di Antonio Guadagnini (1817-1900). Casa Rusconi contiene dei quadri del Nodari (1881-1939), del Domenighini e di altri pittori minori. Il palazzo comunale, di fronte alla piazzetta centrale del paese, conserva il famoso ritratto di Leutelmonte, leggendario eroe che fu protagonista, con le sue gesta, nei castelli della Valle Camonica, ma sono presenti anche due affreschi del Da Cemmo e una tela del Nodari.

Chiesa di Santa Maria Assunta fu la prima antichissima chiesa costruita ad Esine sull’originario edificio del sec. V-VII. Nel luogo doveva sorgere precedentemente una necropoli romana. L’edificio fu poi ricostruito all’inizio del 1400 e poi modificato nel 1485. Solo nel 1700 fu costruita l’attuale facciata. Contiene affreschi di Giovanni Pietro da Cemmo e della sua scuola eseguiti tra il 1491 e il 1493 raffiguranti cicli sulla Vita della Madonna e Momenti del Vangelo. Le pareti laterali sono ricoperte da affreschi ex-voto. Sull’arcosolio al centro Padre eterno tra due Schiere di Angeli e, sotto, Annunciazione, Passione di Cristo, Deposizione. Nella volta del presbiterio Cristo Pantocrator e, nelle vele, Santi e Incoronazione della Vergine. Sulla parete sinistra una Assunzione di Maria, con gli apostoli intorno al sarcofago e una Madonna tra i Santi. Sulla parete di destra Natività e Adorazione dei Magi, mentre su quella di fondo c’è una Crocifissione. Si possono ammirare anche delle opere lignee, di notevole fattura, di Carlo Ramus e del Felciani

Chiesa della Trinità, fu ricostruita nel secolo XII sopra un precedente edificio (che sembra datato 770) adottando uno stile romanico. Fu la prima e storica parrocchiale di Esine. Numerosi interventi di restauro furono eseguiti nel 1400 e nel 1600. Si trova su un’altura che domina il paese e contiene preziosi affreschi di Giovan Pietro da Cemmo.

Parrocchiale di San Paolo, conserva quattro grandi statue dello scultore Beniamino Simoni da Saviore, mentre del 1749 di Antonio Callegari è il paliotto raffigurante Gesù nell’orto degli Ulivi. L’edificio fu ricostruito alla fine del 1600 su una precedente chiesa che per secoli aveva conteso il primato a quella di Santa Maria. Oltre agli affreschi di Giulio Quaglio e una grande pala del Guadagnini (1817-1900) vi sono tele di Callisto Piazza, Sante Cattaneo, Domenico Voltolini e del Letterini. Il coro ed i sedili del presbiterio sono dell’Inversini. In sacrestia sono conservati dei mobili e dei paramenti del settecento, tra cui uno stendardo per le processioni religiose disegnato da Callisto Piazza, una croce astile in metallo argentato e sbalzato e una tribunetta di legno dorato del Ramus.

La Chiesetta di San Carlo sorge vicino alla parrocchiale e fu costruita quasi contemporaneamente. Contiene pur lei un’altra tribunetta lignea della bottega del Ramus. Presenti anche un Cristo alla colonna del noto pittore di Esine Giovan Battista Nodari (1881-1930) e una Vergine con le anime purganti di scuola lombarda del 1700.

La Parrocchiale di Sacca è dedicata alla Visitazione della Vergine: questo fatto è raffigurato in una tela di Antonio Guadagnini (pittore esinese 1817-1900), sono presenti anche dei dipinti a olio del 1600 e del 1700.

La Parrocchiale di Plemo è dedicata a San Giovanni Battista, conserva oltre a degli affreschi del Corbellini, un’Annunciazione di Palma il Vecchio ed una Nascita di San Giovanni attribuita al Fiamminghino.

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