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Pisogne

La Parrocchiale di Santa Maria Assunta, certamente uno dei templi più grandi della Valle Camonica, fu, fin dall'inizio al centro di una diatriba feroce che appassionò a lungo anche i Pisognesi: la chiesa era stata progettata nel 1768 da Antonio Marchetti, e l'esecuzione dell'opera era stata affidata a Pietro Antonio Cetti. Il Marchetti accusò, quasi subito il Cetti di aver modificato, nell'esecuzione dei lavori, i suoi disegni originari e la questione si trasferì dalle invettive verbali e dalle minacce al piano giudiziario. La chiesa fu però terminata dall'abate Gaspare Turbini, che, sebbene allievo e, all'inizio, sostenitore del Marchetti, apportò ulteriori e importanti modifiche che smussarono in buona parte la grandiosa solennità prevista dal primo, originale progetto.
I vasti affreschi della cupola rappresentanti la Gloria del Cielo e i quattro Evangelisti, sono opera del mantovano Campi. Lateralmente alla cupola sono visibili due medaglioni che ritraggono soggetti religiosi diversi: La Presentazione di Maria e il suo sposalizio opera del pittore milanese Sala.
Il grande organo fu costruito nel 1855-58 dai Serassi.
Il tempio contiene alcuni dipinti di notevole interesse artistico e iconografico attribuiti al pittore esinese Antonio Guadagnini e al veneziano Quarena e sono databili nei secoli XVIII e IXX.

La famosa Torre del Vescovo (già chiamata nei vari secoli torre del Comune o torre dell'Orologio), simbolo ancora oggi del paese, sorge maestosa nella piazza principale, antistante l'antico porto commerciale e fu costruita a partire dal 1250, è completamente in pietra scalpellata, svetta per 32,5 metri ed è visibile da tutto l'alto lago d'Iseo. E' sormontata da classiche e slanciate merlature e molti altri particolari sono di chiara impronta medioevale e definiscono questa imponente struttura come una torre di avvistamento ma specialmente da difesa.

In via San Clemente, nel centro storico del paese, sorge un'altra costruzione medioevale chiamata il Torricello che forse, nella sua collocazione originaria, era collegata alle antiche e possenti mura, ora completamente scomparse, la cui estensione però è ancora valutabile dalle dislocazione delle "porte di accesso" ancora intuibili in via Torazzo, in via Monti e in via Capovilla.

La Pieve di Santa Maria in Silvis, detta anticamente anche Chiesa Sussidiaria o Antica Pieve: è certamente l'edifico religioso (cristiano) più antico del paese e sorge su un piccolo altopiano che domina, oltre al paese, anche tutto l'alto lago d'Iseo. Le sue origini daterebbero nel sec.VIII ma, come si legge sul portale della facciata decorato in pietra rossa, fu ricostruita nel 1485. Il campanile, posto sul lato a nord-ovest fu eretto nel 1490. Nel 1933 vi furono portati alla luce alcuni affreschi dipinti nel 1496 da Giovanni da Marone. Queste importanti decorazioni erano rimaste per secoli sotto una brutta e semplice imbiancatura che era stata voluta, verso la fine del 1500 dal cardinale Carlo Borromeo che aveva visitato la chiesa nel suo lungo e famoso giro pastorale in Valle Camonica. Di notevole fattura la pala (olio su tela) dell'Assunta, di Antonio Gandino, racchiusa in una ancora con una antica cornice lignea del XVII secolo.

La Chiesa di Santa Maria della Neve fu edificata nel 1400, è posta all'imbocco della strada che porta alle varie frazioni montane del comune tra cui Fraine. Fin dalla sua costruzione al suo fianco era collocato oltre al campanile anche un fabbricato (forse antecedente alla chiesa stessa e già convento degli Agostiniani) adibito a ospedale. La facciata del tempio è particolarmente interessante poiché è dipinta a quadrati policromi e coronata da archetti. Il portale è in pietra arenaria rossa con, nella lunetta, un'antica statua della Madonna con Bambino. Ben visibile perché posto a pochi metri dalla trafficata strada è collocato un portico esterno che corre sul fianco sinistro e in cui vi sono dipinti alcuni affreschi quattrocenteschi attribuiti a Giovanni da Marone. Le opere pittoriche più rilevanti sono però poste nell'unica navata interna che fu affrescata nel 1532-34 da famoso Girolamo Romanino. Si tratta di una Crocifissione, della Storia della Passione e Profeti e Sibille (nella crociera). Questi dipinti sono da ritenersi il ciclo di affreschi più importante lasciateci da questo noto pittore. Sempre del Romanino sono anche altri affreschi che decorano la cappella dell'ospedale adiacente alla chiesa.

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